Una mattina alle poste

Succede che vai alle poste siccome devi pagare l’affitto tramite bonifico e io possiedo un bel conto bancoposta, succede che vai a piedi siccome devi fare solo un cavalcavia, passeggiare la mattina fa bene, dio ti ama in fondo, altrimenti soffriresti ancora di emorroidi e quindi ti dirigi solerte all’ufficio pensando a quanto sia figa Jessica Alba…

Incredibilmente arrivi e non c’è una coda stratosferica: appena 6-7 persone davanti a te e nessuno che bestemmia dio e associati per chi gli passa davanti (ah che belle scene); dopo qualche minuto capisci: le macchine sono impallate e quelli che devono pagare in contanti (ormai gente che è rimasta indietro evidentemente nello sviluppo economico umano) sono costretti a recarsi nell’altra zona della posta, io no, io ho il mio bel conto bancoposta e (forse) oggi attiverò la modalità online, in modo tale da permettere a qualche bravo picio di fregarmi i soldi con qualche tecnica di spoofing ancora sconosciuta ma che sicuramente sarò il primo a provare.

Solo che le macchine sono bloccate in toto in tutto l’ufficio, quindi mi tocca aspettare 10 minuti buoni nell’attesa che si riprendano, il tutto contornato da impiegate di mezza età che gridano "time error", "il master non va", "premi Ctrl-Alt-Canc" (forse mi sarei stupito di più avessero detto "Raising Elephants Is So Utterly Boring"). Fortunatamente le macchine si riprendono (mi devo ricordare di procurarmi le armi nel caso esse si ribellino al genere umano) ed effettuo l’operazione di tipo finanziario da me necessaria per continuare ad avere una casa. Incredibilmente nessun problema, solo disgusto a vedere i cartelloni elettorali tornando a casa.