Posted: Gennaio 11th, 2009 | Author: packz | Filed under: Letture, Lyrics, Politica | Commenti disabilitati su Nella mia ora di libertà
È l’anniversario della morte di de Andrè e benché non sia propriamente il mio genere, le sue composizioni le considero vere e proprie poesie; qui di seguito il testo di una delle più significative (secondo me) canzoni dall’album "Storie di un impiegato": "Nella mia ora di libertà"
Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà
se c’è qualcosa da spartire
tra un prigioniero e il suo piantone
che non sia l’aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione
che non sia l’aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione.
È cominciata un’ora prima
e un’ora dopo era già finita
ho visto gente venire sola
e poi insieme verso l’uscita
non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto…
ma al vostro posto non ci so stare
se fossi stato al vostro posto…
ma al vostro posto non ci sono stare.
Fuori dell’aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità
tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera
e poi lo scanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera.
Tante le grinte, le ghigne, i musi,
poche le facce, tra loro lei,
si sta chiedendo tutto in un giorno
si suggerisce, ci giurerei
quel che dirà di me alla gente
quel che dirà ve lo dico io
da un po’ di tempo era un po’ cambiato
ma non nel dirmi amore mio
da un po’ di tempo era un po’ cambiato
ma non nel dirmi amore mio.
Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d’obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.
E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual’è il crimine giusto
per non passare da criminali.
C’hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.
Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
e abbiamo deciso di imprigionarli
durante l’ora di libertà
venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
che vi ripete un’altra volta
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
Per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
Posted: Dicembre 23rd, 2008 | Author: packz | Filed under: Life, Lyrics, Physics, Video | 1 Comment »
Gli ultimi giorni, nel tempo lasciatomi libero nella lotta al false sharing, ho guardato tutte le puntate del serial televisivo "the big bang theory"… non ho mai riso così tanto, scaricatevelo… vi dico solo che i protagonisti sono dei fisici del Caltech che hanno una vicina molto foca… l’ultima puntata ha dell’incredibile… anche la sigla è una ficata, guardatevela sul tubo (quella della serie è diversa, ma questo ha il testo)…
Posted: Marzo 21st, 2008 | Author: packz | Filed under: Lyrics | Commenti disabilitati su Gnome blog (parte terza)
Confermo che adesso funziona (sempre se dio non ci si mette di mezzo) e che adesso dovrebbe fare l’upload delle immagini. Se a qualcuno interessa metto a disposizione la patch così da infognati ve lo usate mentre bazzicate fra siti porno…
Ci ho messo mezza giornata a capire che la versione sul sito non è la più recente e che perciò non funzionava proprio con lifetype (che tralaltro [tuttoattaccato] ho installato in locale per testare il tutto); la versione su debian/lenny invece va alla grande e quindi
P.S: ci sarebbe da migliorare l’interfaccia, magari inserendo la possibilità di scegliere come allinerare il testo, il font e magari l’indice delle categorie… fatevi avanti gloriosi hacker….
Posted: Dicembre 12th, 2007 | Author: packz | Filed under: Lyrics | 1 Comment »
Il pomeriggio del 12 Dicembre
in piazza del Duomo ce l’avete illuminato
ma in via del Corso non ci sono le luci
per l’Autunno caldo il comune le ha levate
In piazza Fontana il traffico è animato
c’è il mercatino degli agricoltori
sull’autobus a Milano in poche ore
la testa nel bavero del cappotto alzato
Bisogna fare tutto molto in fretta
perché la banca chiude gli sportelli
oh come tutto vola così in fretta
risparmi e gente tutto così in fretta
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capire
che l’unica giustizia borghese si è spenta
scende dicembre sopra la sera
sopra la gente che parla di Natale
se questa vita avrà un futuro
metterò casa potrà anche andare
Dice la gente che in piazza Fontana
forse è scoppiata una caldaia
là nella piazza 16 morti
li benediva un cardinale
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capire
che l’unica giustizia borghese si è spenta
Notti di sangue e di terrore
scendono a valle sul mio paese
chi pagherà le vittime innocenti?
chi darà vita a Pinelli il ferroviere?
Ieri ho sognato il mio padrone
a una riunione confidenziale
si son levati tutti il cappello
prima di fare questo macello
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capire
che l’unica giustizia borghese si è spenta
Sulla montagna dei martiri nostri
tanto giurando su Gramsci e Matteotti
sull’operaio caduto in cantiere
su tutti i compagni in carcere sepolti
Come un vecchio discende il fascismo
succhia la vita ad ogni gioventù
ma non sentite il grido sulla barricata
la classe operaia continua la sua lotta!
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capire
che l’unica giustizia borghese si è spenta
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capire
che l’unica giustizia borghese si è spenta
Banda Bassotti – Luna Rossa